Lo psicodramma del Passante TAV di Firenze
COMUNICATO STAMPA
Firenze, 2 aprile
2016
Lo
psicodramma del
Passante TAV di Firenze
Si è conclusa una
settimana di grandi chiacchiere attorno al Passante TAV.
La velata ipotesi
che il governo Renzi abbandoni un progetto che si sta
oggettivamente
dimostrando insostenibile ha scatenato pronte reazioni in chi
vuole
assolutamente che Firenze sia trivellata inutilmente.
Il Comitato che da
10 anni si oppone a quest'opera risponde ad alcune cose dette:
Terre di scavo: la normativa corriva che è stata introdotta
qualche
anno fa rende molto più facile smaltire liberamente le terre
di
scavo che prima erano saggiamente considerata “rifiuti” (non a
caso pende sull'Italia il rischio infrazione da parte della
UE), ma
questo non è sufficiente a dire che a Firenze si può partire
con la
fresa. L'unica ricerca di cui si ha conoscenza è una “perizia
di
parte” commissionata da Nodavia al CNR in cui si chiedeva se
le
terre prodotte dallo scavo fiorentino potevano essere
considerate
sottoprodotti non inquinati. La risposta è stata
sostanzialmente una
non-risposta: va visto, lotto per lotto, se la terra prodotta
potrà
essere utilizzata per costruire le colline di Santa Barbara
(in
Valdarno) o dovrà essere considerata rifiuto da discarica.
Sarà
curioso vedere come il PUT (piano di utilizzo terre) e
l'esecutore
gestiranno una quantità costante e consistente di terre da
analizzare e da valutare: una operazione praticamente
impossibile.
Nella migliore delle ipotesi tutto sarà accatastato a Santa
Barbara
e lì rimarrà.
Tappo di Firenze: così si esprime il Presidente della Regione
Enrico
Rossi a proposito dei treni AV che giornalmente affollano il
nodo di
Firenze e limitano lo sviluppo del servizio regionale; il
sottoattraversamento libererebbe i famosi “binari di
superficie”
per garantire un futuro radioso ai pendolari toscani. Anche su
questa
argomentazione, reiterata all'infinito, il Comitato fa notare
alcune
contraddizioni cui nessuno ha mai voluto dare una smentita o
una
risposta:
-
un vero “tappo” per i treni è presente da Firenze Campo Marte verso il Valdarno, soprattutto nella galleria di San Donato, dove i treni regionali devono cedere il passo ai fratelli maggiori TAV. I tunnel non daranno alcun beneficio a questo problema.
-
Se il “tappo” è Santa Maria Novella, effettivamente satura di treni, ci sono tre soluzioni semplici, economiche e veloci: attrezzare la fermata dei treni a lunga distanza nella stazioni passanti esistenti: Campo Marte, Statuto, Rifredi.
-
Se mancano tra Campo Marte e Rifredi due binari c'è una cosa che i sostenitori dei tunnel hanno il terrore di ricordare: esiste dal 2000 (SEDICI ANNI) un progetto che dimostra come si possa realizzare un fascio di 6 binari (attualmente ve ne sono 4) tra le due stazioni; il silenzio accurato, diligente su questo fatto dimostra, secondo il Comitato, una profonda malafede.
Ci sono altri
aspetti incongruenti che indurrebbero qualunque persona dotata
di
minimo buon senso ad abbandonare il progetto di
sottoattraversamento;
li rimandiamo alle prossime puntate di questo psicodramma che
sta
costando all'erario parecchie centinaia di milioni di euro.
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