Sotto la crepa la TAV non canta, crepa!

 

DANNI DA SCAVO GALLERIE: IL PROGETTO LE PREVEDE OVUNQUE

DOVE SONO LE ASSICURAZIONI?

DOVE SONO GIANI E NARDELLA?

IL COMITATO PROMUOVE UNA ASSEMBLEA CITTADINA

 

 13 febbraio 2024

Lo scavo della prima galleria del Passante TAV ha incontrato il primo edificio residenziale, quello in via Botticelli, e subito si sono avuti danni in molti appartamenti: crepe e porte che non si aprono e chiudono più.

Il nostro Comitato, a seguito del lavoro di esperti del settore, ha detto da almeno tre lustri che lo scavo di gallerie sotto una città è foriero di rischi e di cigni neri (problemi imponderabili e sempre presenti in questi lavori).

Ovviamente i sostenitori dei tunnel accusarono il comitato di terrorismo e di fare inutili allarmi. Addirittura l’ingegner Rocca, in una intervista rilasciata al Tirreno il 3 giugno scorso, negava anche le previsioni fatte nel progetto stesso:

«sono solo simulazioni pessimistiche, irrealizzabili, che prendono in considerazione una perdita di volume del terreno compresa fra l’1 e l’1,5% … la talpa è programmata per esercitare una pressione tale da prevedere una perdita di volume dello 0,4% e il suo percorso sarà monitorato costantemente. Qualora ci accorgessimo che produce subsidenze superiori a quelle previste, verrebbe ritarata per rimodulare la pressione. Dunque – conclude Rocca – i soli edifici sul tracciato che restano in classe di rischio medio sono due» 1.

Adesso siamo alla constatazione che niente va e andrà liscio: prima la fuoriuscita di fanghi al Ponte del Pino e ora i primi problemi agli edifici. Ma la cosa grave delle dichiarazioni dell’esponente di RFI è che, per tranquillizzare, ha negato addirittura le previsioni degli stessi progettisti; in questo ovviamente seguito dalla politica toscana e fiorentina che hanno sparso propaganda a piene mani.

Il Comitato ha consultato il materiale presente sul sito del Nodo di Firenze relativo agli aggiornamenti del progetto e ha verificato che il sito dell’Osservatorio Ambientale è una pagina promozionale priva di dati; le rassicurazioni di RFI, del Comune e della Regione ai media erano false.

Dei 354 edifici che i progettisti ritengono da monitorare risultano moltissimi edifici soggetti a danni, non a rischi, ma a danni sicuri. Sotto una tabella con dati estratti dagli elaborati in cui si denunciano i danni possibili a seconda dei livelli di cedimento del terreno:

 

Di fronte a questo scenario c’è da chiedersi cosa accadrà alle persone che subiscono danni; che assicurazioni esistono? Come mai sul sito del Nodo di Firenze non c’è traccia dei contratti di assicurazione?

Già dalle dichiarazioni che girano ci sono elementi che preoccupano nel minimizzare ciò che sta accadendo.

Al momento è da rilevare anche il silenzio dei grandi promotori del Passante, Sindaco di Firenze Nardella e Presidente della Regione Giani; non hanno nulla da dire su questi fatti? Probabilmente tacciono perché sapevano che i danni ci sarebbero stati, perché sono già previsti nel progetto, anche se probabilmente sottostimati.

Constatare che FS, costruttori, politici sapessero bene che ci sarebbero stati danni, ma lo abbiano nascosto umilia i cittadini. Prima ci dicevano che lo scavo sarebbe stato guidato dell'intelligenza artificiale, che non ci sarebbero stati rischi, oggi che queste cose sono fisiologiche in un'opera come questa e ce le dobbiamo tenere.
Ci considerano babbuini da ammaestrare ogni cinque anni per essere votati, poi si voltano altrove, dove è il loro cuore, nel mondo degli affari, nel gestire i miliardi buttati in progetti come il Passante TAV, a spartire la ricchezza pubblica anche con uno dei leader dell’altra parte come il ministro Salvini, venuto l'estate scorsa a benedire la macchina Iris, il "progresso", il "fare".
Si profilano tempi duri, durissimi per i cittadini. Per questo il Comitato ha indetto una assemblea pubblica, il 21 febbraio 2024, alle ore 21.00 presso la sala della Parrocchia dell’Ascensione in via Giovanni da Empoli 2B.

Saranno presenti alcuni avvocati che hanno assistito il comitato in questi anni e in particolare l’avvocato Giacomo Baldi che ha tutelato in diverse cause civili gli interessi di chi ha subito gravi danni dalla realizzazione di gallerie in opere pubbliche. Si racconterà anche del comportamento di committenti e appaltatori che hanno reso la vita dei danneggiati poco meno di un inferno.

Se i cittadini, i residenti, i condomini, i commercianti, gli artigiani non si uniscono per difendersi sarà un bagno di sangue: le Ferrovie, i costruttori sono armati da stuoli di avvocati, ingegneri, architetti, geologi. Le singole famiglie come possono difendersi se non hanno la fortuna di godere di redditi alti? I residenti nel “casone” di via Botticelli abitano case popolari.

Che dire ai politici che non hanno mai voluto ascoltare? Che non è mai troppo tardi per fermarsi con un’opera che non solo danneggia oggi, ma che sarà un danno perenne per la mobilità futura con due stazioni scollegate tra loro, non inserite nel contesto della mobilità cittadina.

1 La “perdita di volume” nella galleria si trasforma poi in cedimenti sul piano di campagna e conseguenti danni agli edifici che vi insistono.

Commenti