5 luglio 2024, la festa che non c’è
Il 5 luglio doveva essere una giornata importante per il progetto
TAV fiorentino e quindi anche per RFI e il presidente della
regione Eugenio Giani, grande sponsor dell’opera.
Il 5 luglio, secondo il cronoprogramma delle ferrovie, la fresa
Iris doveva arrivare nel cantiere della stazione ai macelli e
ultimare lo scavo della prima galleria, invece dall’ultimo report
del giorno 3/7 pare che la fresa sia quasi 2 km indietro,
praticamente sotto la Porta San Gallo.
Proprio pochi giorni fa la stampa riportava i dati di un
comunicato RFI-Regione dove si davano dati molto ottimistici
dichiarando che gli scavi procedono a 10 metri al giorno. Eppure,
stando ai dati dell’ultimo report nei sette giorni precedenti sono
stati scavati 25 metri, cioè 3,60 metri al giorno. Indubbiamente
meglio la prudenza, viste le criticità del progetto, della follia
del “presto e bene” sempre ostentato e sempre smentito; ma perché
procedere sempre con proclami che non sono veri? Così si fa
propaganda, non informazione. I “cantieri parlanti” ci dicono ciò
che vogliono e taciono ciò che non si deve sapere. I dati
tranquillizzanti sulle terre di scavo sono molto generici e non
tengono conto delle criticità rappresentate dall’insufficienza,
dichiarata già nel 2017,dalla Commissione di Collaudo, che
chiedevano un aumento delle stesse per accogliere le terre
prodotte; si sono già avute soste plurisettimanali nei lavori per
questo motivo.
L’ottimismo ostentato non pare essere giustificato dalla realtà;
certamente la favola che i lavori daranno terminati nel 2028 sono
pura fantasia, sia perché lo stesso cronoprogramma delle Ferrovie
prevede la fine dei lavori nel 2029, ma adesso anche per i ritardi
che paiono accumularsi.
Probabilmente il 5 non viene fatto nessun annuncio o festa attorno
a questo enorme cantiere per il mancato sbarco della talpa nel
camerone. Purtroppo per il Presidente Giani non ci saranno tartine
o succhi freschi per temperare la calura estiva.
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