Caos ritardi treni a Firenze. Con il Passante TAV ci saranno ugualmente

 

Il Comitato No Tunnel TAV legge per l’ennesima volta le esternazioni del Presidente regionale Eugenio Giani a commento dei ritardi e dei disagi per i viaggiatori dei giorni scorsi.

Ancora una volta Giani racconta che con i nuovi tunnel sotto la città non sarebbe successo nulla. Ma Giani sa cosa è successo e dove? Nessuno glielo ha spiegato?

Il guasto all’infrastruttura ferroviaria è avvenuto a Rovezzano, la persona che aveva invaso la sede ferroviaria era ben oltre Rovezzano. In quel posto i nuovi tunnel TAV non ci sono e non ci saranno mai, se accadrà di nuovo un guasto oltre Campo di Marte si avranno gli stessi disagi.

Resta da capire perché Giani continua a dire tali madornali imprecisioni; visto che la stampa si limita a riportare i virgolettati di Giani senza verificare la veridicità di ciò che viene detto, ci prova il Comitato a fare delle ipotesi:

  • Giani è stato mal informato dalle Ferrovie dello Stato su quel che è accaduto?

  • Giani non conosce la geografia del territorio di Firenze?

  • Giani usa ogni problema al sistema dei trasporti per giustificare la realizzazione dei tunnel e lo sperpero di tre miliardi di euro?

In tutti i casi la situazione politica, oltre che trasportistica è grave; le dichiarazioni fatte sono un problema perché non corrispondono al vero.

Il Comitato ci tiene anche a mettere in risalto altre contraddizioni macroscopiche, ma pudicamente taciute: Giani ha nuovamente cantato le lodi della “nuova talpa” che si inizia a montare a Campo di Marte. C’è un particolare non da poco: secondo il crono-programma delle ferrovie la “nuova talpa” avrebbe dovuto iniziare a scavare già dal 6 luglio. C’è un bel ritardo.

Giani si è anche proteso nel magnificare gli effetti della separazione dei flussi di traffico ferroviario in città con la realizzazione del Passante. È una questione un po’ tecnica, ma non complessa; se abbiamo una linea per i treni AV (i tunnel) e una per il restante servizio ferroviario ci saranno meno interferenze tra i due traffici. Ma lo stesso effetto si sarebbe avuto se i nuovi binari TAV, invece che nel sottosuolo, fossero stati messi in superficie accanto a quelli esistenti; avremmo il sistema a regime da oltre dieci anni, avremmo speso molto, ma molto meno, destinando le risorse disponibili a quelle linee che stanno facendo imbufalire i pendolari.

È bene ricordare che in caso di un guasto sul passante sotterraneo i treni AV saranno instradati sui binari di superficie, andando a interferire pesantemente con i treni regionali. Se si avrà un guasto alle linee di superficie i treni regionali non potranno transitare nel sottosuolo della città. Ancora una volta si evince chiaramente che quel che si fa è destinato soprattutto all’unica clientela che interessa le FSI, quella dell’alta velocità. Con buona pace per i pendolari tanto blanditi a parole e bistrattati nei fatti.

Le ferrovie e Giani ci raccontano che con il nuovo Passante si avranno ben 200 treni regionali in più; sulla carta è possibile, ma questi nuovi treni dove sono? Non si trovano notizie di nuovi treni per un tale servizio, ma solo di sostituzione di quelli ormai obsoleti.

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