TAV sotto Firenze; Riusciranno Marika e Iris ad arrivare alla Foster con i debiti di Pizzarotti?

Comuncato stampa

 

 Il Comitato No Tunnal TAV di Firenze costata come sulla stampa ci siano pagine preoccupate per la situazione economica del Gruppo Pizzarotti. L’indebitamento che affligge la società pare di circa 1,8 miliardi di euro, ne parlano sia il Sole24ore che Milano Finanza; lancia un allarme addirittura La Stampa che parla di una nuova “tegola sul Terzo Valico”, visto che Pizzarotti è realizzatore di quella opera.

Il Gruppo Pizzarotti è anche incaricato di realizzare i tunnel del Passante Ferroviario di Firenze, la cosiddetta TAV, che da più di venticinque anni pesa sulla città con le sue indimenticabili vicende: Pizzarotti infatti controlla il Consorzio Florentia, la società che sta scavando i tunnel sotto la città con le frese (TBM) chiamate Iris e Marika.

Il presidente Giani, a cadenze costanti, fa sopralluoghi sui cantieri, si fa fotografare, ci racconta di come le talpe viaggiano felici nel sottosuolo di Firenze, ne canta le lodi con toni poetici ed estasiati, adesso poi che siamo in campagna elettorale vanta il suo impegno per la ripresa dei lavori, ma tace sulla “tegola” sospesa sui cantieri.

Per non far vedere i problemi si guarda sempre avanti, verso un futuro imbellettato, non ci si volta mai indietro per vedere cosa è già successo per ben due volte, cioè che le due società già incaricate di realizzare i trafori TAV (Coopsette e Condotte) sono entrambe fallite bloccando per anni i lavori, provocando aumenti vertiginosi dei costi. Accadrà ancora? Sintomi ce ne sono, ma pare non se ne voglia parlare.

Adesso è campagna elettorale, delle ombre sui tunnel si tace, si elucubra sul collegamento tra Santa Maria Novella e la stazione ai Macelli inventandosi ulteriori spese, dimenticando che la necessità di collegare le due stazioni è figlia del madornale errore urbanistico del progetto di Passante.

Qualche giornalista può fare domande a Eugenio Giani?

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