Inchiesta Procura di Firenze.
Il Comune di Sesto non si è costituito parte civile

Il Comune di Sesto non si è mai costituito parte civile nell'ambito del processo, avviato nel febbraio 2004 per una serie di reati imputati nell'ambito della cantierizzazione Tav tra Firenze e Bologna. La scelta di non partecipare alla richiesta di danni a Tav e Cavet, fatta unanimemente dall'allora sindaco sestese Andrea Barducci e dalla sua giunta dopo consultazioni con diversi legali, è stata poi confermata anche dall'attuale giunta Gianassi. Al momento dell'avvio del procedimento penale la decisione provocò non poche perplessità: gli amministratori sestesi indicarono fra i motivi del loro comportamento il fatto che la situazione del territorio sestese, rispetto ai lavori dell'alta velocità, era «decisamente meno problematica» rispetto a quella del Mugello. Se infatti anche a Sesto si sono verificate 'emergenze' legate al passaggio dei 'supertreni', in particolare per l'essiccamento di una serie di fonti nella zona collinare di Monte Morello, ma anche nell'area di Quinto Alto, tutto sommato i danni rientravano, ampiamente, nel computo di quelli previsti. A pesare sulla mancata costituzione di parte civile dell'amministrazione sestese poi - come più volte fatto presente sia dagli amministratori della giunta Barducci (l'ex assessore ad ambiente e urbanistica Pietro Rubellini in primis) anche il rapporto di collaborazione, mai venuto meno, con Cavet e Tav. «La decisione adottata dalla precedente giunta - spiega infatti l'assessore sestese con delega all'alta velocità, Andrea Banchelli - è stata confermata anche dagli attuali amministratori perché il rapporto con chi ha operato per il passaggio dell'alta velocità a Sesto non è mai stato conflittuale e, in caso di problemi, che anche qui si sono verificati anche se in misura decisamente minore rispetto al Mugello, c'è sempre stato un intervento puntuale e tempestivo. L'inconveniente più grave è stato quello relativo alla sorgente di Fontemezzina che, però, è stato ripristinato con la costruzione di un nuovo acquedotto. Devo dare atto poi agli amministratori che ci hanno preceduto di avere agito in maniera molto oculata negli accordi preliminari: una serie di accortezze e di precauzioni richieste hanno infatti permesso di tenere tutto sommato sotto controllo la situazione».
di Sandra Nistri dalla Nazione del 1° maggio 2007

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