comunicato stampa + lettera aperta

Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze assiste con sconcerto alla trattativa in corso tra Ministero delle Infrastrutture, Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze e Ferrovie dello Stato; per questo chiede, con una lettera aperta, che si avvi un dibattito pubblico in cui si confrontino davanti ai cittadini e agli amministratori gli unici progetti concretamente esistenti per risolvere il passaggio dei treni AV dalla città:

  1. il progetto che prevede due tunnel e la stazione ai Macelli

  2. il progetto, elaborato dall'Università di Firenze e da tecnici volontari, che prevede il potenziamento delle linee di superficie.

Questi momenti dovrebbero prevedere un dibattito tra tecnici delle due parti in luoghi pubblici perché cittadini e amministratori possano avere strumenti per comprendere e decidere la soluzione migliore.

In particolare il Comitato invita il Sindaco di Firenze a farsi promotore di questi momenti pubblici, dopo che le lobbies che premono per lo scavo dei tunnel hanno isolato l'amministrazione comunale e paiono tacitare ogni voce che si alza a ricordare i rischi che questa opera comporta.

Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV dà la massima disponibilità all'organizzazione di questo momento di democrazia e partecipazione.

Il Comitato ricorda che il 17 dicembre 2009 si è tenuto, presso la Facoltà di Architettura, un seminario di studio per valutare la miglior ubicazione possibile per la stazione AV a Firenze. Ne è nata una proposta di stazione integrata tra Santa Maria Novella e Statuto, ribattezzata “Firenze Novella”, che prevede anche una riqualificazione urbanistica della zona.

Il progetto di Passante ferroviario dell'AV è l'infrastruttura più importante, per Firenze, dai tempi dell'Unità d'Italia. Non è possibile che un'opera del genere nasca in riunioni in sale chiuse tutelando solo gli interessi di gruppi politici ed economici ignorando la città e i suoi abitanti che ancora sono, nella stragrande maggioranza, all'oscuro del progetto.


Qui la lettera aperta.

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