Comunicato stampa

Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV valuta con soddisfazione e con rammarico le raccomandazioni del sindaco Renzi all'Osservatorio Ambientale a proposito del progetto di tunnel sotto la città.
Con soddisfazione perché finalmente si vede che alcune cose, da tempo denunciate dal Comitato, vengono riconosciute anche da un rappresentante delle istituzioni; in particolare lo stravolgimento della cantierizzazione che prevederebbe centinaia di tir sulle strade di Firenze invece del trasporto della terra scavata con treno.
Con rammarico perché si continua ad ignorare la disponibilità di quei cittadini che, spontaneamente e senza alcun scopo se non quello della difesa della propria salute e della loro città, si oppongono a progetti sbagliati, pericolosi per l'ambiente, inutili per la mobilità.
Adesso che i progetti di fermata sotto la Fortezza o sotto la “vasca dei cigni” si liquefanno come neve al sole, si rende evidente che opere delle dimensioni del “passante ferroviario” non si possono fare con una trattativa estemporanea tra un sindaco, un ministro, un assessore, un amministratore delegato mediando solo sugli interessi dei costruttori: occorre un lavoro di mesi, di tecnici competenti per elaborare una soluzione che abbia senso.
Il Comitato si augura che il sindaco Renzi si renda conto che oggi esistono solo due possibilità:
  1. quella piena di rischi, dalla realizzazione incerta, dai costi stratosferici rappresentata dal doppio tunnel con stazione Foster
  2. quella elaborata da tecnici volontari e dell'Università di Firenze che prevede il passaggio in superficie dei treni AV e la nascita del “metrotreno”.
Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV ribadisce la propria disponibilità a collaborare ad una soluzione sensata ed intelligente del passaggio dell'AV dalla città con chiunque lo voglia, in particolare con il Comune di Firenze. Restare in superficie vuol dire rischi minimi, con spese contenute, tempi di realizzazione ridottissimi.
Da anni diciamo che tutti i rischi del progetto di sottoattraversamento e le carenze che esistono nella relativa VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) non possono essere risolti da un Osservatorio Ambientale i cui unici compiti dovrebbero essere quelli di “monitorare l'esecuzione” di eventuali lavori. I rischi di subsidenze (cedimenti del terreno con danni agli edifici) e di impatto della falda sotterranea devono essere risolti con un progetto ben fatto che escluda ogni pericolosità. L'Osservatorio Ambientale, composto anche da enti che hanno interessi diretti nell'esecuzione dell'opera, non è in grado di dare le garanzie che la città e i cittadini si meritano.

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