LETTERA APERTA AI LAVORATORI DEI CANTIERI TAV DI FIRENZE

Siamo cittadini di Firenze.
Molti di noi hanno la loro casa che potrebbe subire danni dalla costruzione dei tunnel e della stazione sotterranea.
Altri sono preoccupati della loro salute visto che cantieri molto impattanti si apriranno per almeno un decennio.
Altri ancora sono sgomenti nel vedere una quantità enorme di risorse economiche buttati in un progetto che avrà una utilità pressoché nulla per i trasporti e la città, sono allibiti nel vedere il disastro urbanistico che un progetto come il sottoattraversamento provocherà.
Siamo quelli che una informazione piuttosto approssimativa definisce “notav”. Siamo certamente molto contrari alla realizzazione di questo faraonico progetto che non porterà benefici a nessuno e che impedirà la realizzazione di opere di cui Firenze e i Fiorentini avrebbero davvero bisogno.
Spesso siamo considerati da giornali e TV (tutti controllati dai costruttori) persone che si oppongono al progresso; dai sindacati e talvolta anche da voi lavoratori siamo rimproverati di non capire che questi cantieri danno lavoro a molte persone e siamo considerati degli egoisti che pensano ai loro piccoli privilegi.
Che un rimprovero simile venga da voi lavoratori, il cui stipendio dipende da questi cantieri, lo possiamo capire; che questo ce lo dicano organizzazioni sindacali, che hanno centri studi in cui vengono fatte accurate analisi dei fenomeni economici, non lo sopportiamo.
Con questa lettera ci rivolgiamo a voi lavoratori per dirvi che il nostro agire e le nostre proteste non sono assolutamente in contrasto con i vostri interessi, tutt'altro!
Da tempo noi chiediamo
  • un ammodernamento e velocizzazione di tutte le linee ferroviarie esistenti
  • un forte potenziamento del servizio di trasporto pubblico nell'area metropolitana
  • una costante ed efficiente manutenzione delle infrastrutture e dei treni (anche per evitare tragedie come quella di Viareggio del 29/6/2009 costata 32 morti)
Se gli stessi miliardi che si stanno per buttare nei tunnel fossero destinati alla nostre proposte i posti di lavoro che ne deriverebbero sarebbero ben superiori: molti più operai nei cantieri diffusi in tutta la regione, ferrovieri sui treni, tecnici nella manutenzione; per i cittadini servizi migliori.
Chiunque ha competenze in questo settore sa che opere come i tunnel richiedono grandi investimenti in macchinari, in capitali e l'impiego davvero ridotto di manodopera. I grandi costruttori preferiscono realizzare faraoniche strutture, anche se di dubbia utilità, perché possono facilmente controllare e gestire gli enormi profitti che ne derivano.
In queste grandi opere è vergognosamente diffuso il ricorso ad appalti e subappalti; nella realizzazione delle linee TAV si è arrivati spesso a ben 10 subappalti con una serie infinita e poco chiara di imprese che hanno lucrato realizzando nulla. I lavoratori che erano nei cantieri hanno raccolto solo misere briciole di una quantità enorme di soldi che sono andati soprattutto ad ingrossare i profitti di società inconsistenti o addirittura legate alla malavita.
Al contrario tanti cantieri dispersi nel territorio, magari gestiti con i cittadini, richiedono molta manodopera e sono più difficilmente “manovrabili” da speculatori.
Con questa lettera ci rivolgiamo direttamente a voi per farvi capire che, come cittadini che si oppongono al sottoattraversamento AV, siamo molto solidali con voi e che i nostri interessi sono molto vicini ai vostri.
Sia voi che noi siamo vittime dello stesso sistema economico e politico che ha abbandonato il perseguimento del bene comune per concentrarsi sullo sfruttamento delle risorse pubbliche.
Per questo vi preghiamo, se ci vedrete protestare contro lo scempio che si commette con la realizzazione di questa ferrovia, di non considerarci vostri nemici, ma come vostri alleati: noi vogliamo
  • lavori utili
  • diritti e condizioni dei lavoratori garantiti
  • un controllo trasparente degli appalti
  • un futuro per i nostri e i vostri figli che, con questi progetti folli, rischiano di trovarsi solo debiti e un mondo invivibile
Per questo vi invitiamo tutti

mercoledì 28 aprile 2010, alle ore 16.30
al saloncino del Dopolavoro Ferroviario, via Alamanni 4 (stazione di Santa Maria Novella)
dove vogliamo parlare di grandi infrastrutture e delle conseguenze che questo ha sul mondo del lavoro.

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