Domani

Comunicato stampa

Domani altra tappa del “pasticciaccio” della TAV fiorentina, a Roma. Di fronte al ripetersi del rituale stantio dell'ennesima conferenza dei servizi, e mentre stanno emergendo le pesanti contraddizioni di quest'opera inutile e dannosa, e le legittime preoccupazioni dei cittadini, ci permettiamo di avanzare alcune questioni a cui nessuno ha mai dato risposta. Aspettiamo, ma senza fiducia.

  1. Come è possibile che si prosegua con il progetto Foster per la stazione AV, senza che questo sia mai stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale? Ricordiamo che per la normativa vigente sono i progetti a dover essere valutati, e quello approvato nel 1999 (Zevi) era del tutto diverso. Nessuna conferenza dei servizi può sostituire l'applicazione di una legge.
  2. Dove sta l'“assoluta trasparenza” di cui si è tanto parlato, evidentemente a sproposito, per la gestione della TAV a Firenze? Nessuno ha saputo dei lavori di questo fantomatico “tavolo tecnico” i cui risultati saranno portati nella conferenza di domani. Conferenza naturalmente blindata in cui i soliti tre politici e due Amministratori Delegati con una firma decideranno sulla pelle nostra e della città. Più che trasparenza siamo come sempre nella totale opacità, nel regno dell'arroganza della politica (e degli affari) che rifugge qualsiasi confronto.
  3. Dov'è, se mai c'è stata, una visione complessiva del nodo ferroviario fiorentino? Una fermata qui, un sottopasso là. Questa sarebbe la capacità strategica di questi amministratori?
  4. Ad ogni conferenza dei servizi cambia la modalità di rapporto fra la nuova stazione e SMN: people mover; no, tram; anzi, treno. Non sarà l'ora di prendere atto che la sbandierata “centralità” di SMN è una bufala, e che la localizzazione della nuova stazione è, oltre che pericolosa, fondamentalmente sbagliata?
  5. Qualcuno ha la compiacenza di spiegare come è possibile che l'organismo al quale è stato delegato (impropriamente) il controllo del progetto esecutivo rispetto alle prescrizioni date (l'osservatorio), veda fra i propri membri i rappresentanti del soggetto proponente? Non andrà più di moda, il conflitto di interessi, ma nessuno trova stonato che fra i controllori ci siano i controllati?
Di domande potremo porne molte altre, ad esempio potremo chiedere di farci conoscere una volta per tutte un cronoprogramma attendibile, oppure se hanno intenzione di iniziare a scavare senza conoscere la destinazione del 60% delle terre di scavo, una robetta da 1 milione e mezzo di metri cubi. Oppure ancora se davvero hanno intenzione di sommergere la viabilità cittadina con qualche centinaia di camion al giorno, e chi l'ha mai autorizzato.
Certi di non avere, come sempre, alcuna risposta, ci fermiamo qui. Ma non ci fermeremo nel contrastare un progetto inutile, dannoso, che fa solo gli interessi di qualche grosso operatore senza scrupoli.

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