Stop ai lavori per la Stazione Foster dell’alta velocità fiorentina!

Il Comitato contro il sottoattraversamento AV di Firenze, il Comitato San Salvi chi può, il gruppo consiliare fiorentino PerUnaltracittà, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico hanno inoltrato uno specifico ricorso (20 maggio 2010) alla Commissione europea al fine di verificare il rispetto delle normative comunitarie in materia di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. riguardo il progetto ferroviario “alta velocità” nella parte relativa al sottoattraversamento dell’area urbana di Firenze (“nodo di Firenze”).

Infatti, il progetto risulta approvato da Ferrovie dello Stato, T.A.V. s.p.a., Italferr s.p.a., Comune di Firenze, Regione Toscana, Ministero per i beni e attività culturali in sede di conferenza di servizi in data 3 marzo 1999, mentre il progetto (c.d. progetto Zevi) della relativa stazione (Stazione Belfiore Macelli) risulta approvato in analoga conferenza di servizi in data 28 dicembre 2003. Il relativo procedimento di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. si è concluso con un provvedimento positivo con numerose condizioni (decreto Ministero Ambiente n. 649 del 23 giugno 2005), ma l’attuale nuovo progetto della Stazione Belfiore Macelli (c.d. Stazione Foster) e delle opere connesse risulta radicalmente modificato rispetto al precedente e non è mai stato assoggettato ad alcuna preventiva e vincolante procedura V.I.A., nonostante i relativi lavori propedeutici siano già stati avviati.

Il ricorso è stato inoltrato anche al Ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, al Presidente della Regione Toscana e al Sindaco di Firenze perché, nell’ambito delle rispettive competenze, fermino i lavori, anche a tutela degli ingenti fondi pubblici investiti. Infatti, l’eventuale apertura di una procedura di infrazione (art. 226 del Trattato CE o art. 258 della versione consolidata, approvata con decisione 2010/C 83/01) da parte della Commissione europea creerebbe una difficile situazione delle amministrazioni pubbliche coinvolte nel complesso di opere in merito a eventuali responsabilità in sede comunitaria.

E’ stato anche messo a disposizione di tutti i cittadini interessati un modulo per la sottoscrizione di analogo ricorso (può essere richiesto all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com).

L’azione legale si inserisce nel complesso di iniziative che associazioni, comitati, personalità della cultura, amministratori locali stanno portando avanti da anni per evitare che la linea ferroviaria “alta velocità” crei danni alla città di Firenze, unica al mondo, e al suo straordinario patrimonio culturale, nonché danni ad abitazioni e residenze di comuni cittadini. Un diverso tracciato, in superficie, è possibile e il procedimento di valutazione di impatto ambientale consente proprio di considerare tutte le alternative valide, la mitigazione degli impatti, la migliore funzionalità delle infrastrutture.

Commenti