Terre TAV di Firenze in Valdarno a Santa Barbara

Comunicato stampa

Troppo ottimismo nasconde gravi rischi per l'ambiente

E' con sconcerto che il Comitato NO TUNNEL TAV assiste all'offensiva mediatica messa in campo per tranquillizzare le popolazioni del Valdarno a proposito delle terre di scavo che arriverebbero a Santa Barbara, nel comune di Cavriglia, dai tunnel TAV fiorentini. Con analogo stupore si assiste ai ripetuti e sterili monologhi propagandistici sui lavori in corso a Firenze in cui si mostra sempre un cantiere che stupisce per la stagnazione delle attività lavorative, anche se viene reclamizzato l’imminente inizio dello scavo delle gallerie. I Comitati, le Associazioni e i cittadini contrari e critici nei confronti di questo tipo di opera assistono perplessi a questa propaganda imbonitrice  in cui non c'è spazio per una corretta informazione e soprattutto per un effettivo confronto di idee.
Tutti gli interventi, tra i quali spiccano quelli del sindaco di Cavriglia Ivano Ferri, tendono a tacere completamente i rischi che con le terre scavate dalla fresa “Monnalisa” siano contaminate da additivi usati e autorizzati dalla normativa italiana attualmente in vigore e in contrasto con le norme europee. Tutti gli sguardi sono indirizzati al fantomatico parco che dovrebbe nascere con le terre di Firenze e non un dubbio, una domanda, sul fatto che quelle terre, fino a pochi mesi fa, erano considerate rifiuti; non un batter di ciglio davanti al fatto che nelle terre potrebbe esserci cemento, asfalto, PVC, bentonite che comunque l'ARPAT non monitorerà, grazie al nuovo regolamento ministeriale in vigore dall'ottobre 2012.
Stride fortemente anche la tranquillità con cui il professor Luigi Carmignani afferma che le terre che arriveranno a Santa Barbara siano migliori di quelle esistenti in sito, ignorando ancora che nello scavo dei tunnel saranno ampiamente usati additivi chimici e meccanici. Tanto che l'ingegner Massimo Perini, tecnico dei ricorrenti nella causa civile a Firenze, ha scritto al professor Carmignani per chiedergli chiarimenti sulle sue dichiarazioni.
I Comitati locali e quello fiorentino guardano con preoccupazione il possibile intreccio di interessi nello scambio tra la remissiva accettazione, da parte delle Amministrazioni, delle colline costruite con i materiali terrosi che escono da Firenze e la realizzazione di opere ed attività di compensazione. A quest’ultima specie potrebbe appartenere il coinvolgimento del “Centro Servizi Incubatore di Imprese”, tanto voluto dal Comune di Cavriglia. La struttura di questo “Incubatore” è composta da CGT Spinoff Group (una emanazione del Centro di Geoteconologie dell'Università di Siena presso cui lavora il professor Carmignani), una società di Marketing territoriale di Roma e la Fondazione Masaccio, composta da sei delle principali aziende del Valdarno aretino. Questo progetto, mai decollato seriamente, potrebbe apparire una sorta di cattedrale nel deserto data in cambio del pacifico conferimento a S. Barbara dei materiali terrosi intrisi di additivi chimici che sono il residuo dell’escavazione delle gallerie fiorentine della TAV.
Il confronto che il Comitato e alcuni cittadini del Valdarno chiesero tempo fa ai sindaci della zona è stato sostanzialmente rifiutato ritenendo addirittura offensivo che fossero sollevati dei dubbi sulla correttezza dell'operazione con le terre TAV di Firenze.
Quando arroganza e superficialità sono le linee guida delle amministrazioni e delle imprese, è facile predire che si avranno seri problemi nel prossimo futuro.

Comitato NO TUNNEL TAV Firenze
338 3092948

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