COMUNICATO STAMPA

I posti di lavoro si difendono con progetti e produzioni sensate.
Il Comitato e i cittadini vogliono incontrare i lavoratori dei cantieri TAV e i soggetti economici interessati per parlare di alternative al sottoattraversamento.

Il Comitato No Tunnel TAV intende stigmatizzare la strumentalizzazione con cui viene presentata la perdita dei posti di lavoro nei cantieri del Passante AV. Indigna sentire che si attribuisce alla sola decisione della magistratura lo stop ai cantieri e i conseguenti problemi per i lavoratori. La magistratura, che è intervenuta per gravi motivi come corruzione, associazione a delinquere, infiltrazioni mafiose, ha anche dimostrato come venivano realizzate le opere del Passante TAV: in completo spregio non solo dell'ambiente, ma anche della sicurezza della città. Se la fresa avesse iniziato lo scavo si sarebbe fermata presto, vista la superficialità con cui sono stati sottostimati e occultati i rischi. È la pessima progettazione l'unico pericolo per i posti di lavoro.
Additare, anche se in maniera allusiva, la magistratura come responsabile dei problemi del lavoro è profondamente ipocrita quando è da tempo che le pessime condizioni economiche di Coopsette (cooperativa che controlla Nodavia, il general contractor del Passante di Firenze) avevano già messo a rischio parecchi posti di lavoro portando alcune società subappaltanti sull'orlo del fallimento.
Ma è ancora più ipocrita piangere oggi lacrime di coccodrillo per i 43 lavoratori che rischiano la mobilità, quando è da tempo che il Comitato - con altre associazioni e gruppi di cittadini - aveva mostrato che il potenziamento della rete ferroviaria metropolitana avrebbe creato molti più posti di lavoro che non lo scavo di un buco con una fresa; posti in più non solo nella fase di costruzione delle opere, ma anche a opera ultimata, visto che si creerebbe una ulteriore struttura di trasporto che avrebbe necessità di molti lavoratori per poter funzionare.
I tempi di progettazione e di realizzazione  sarebbero molto contenuti perché non si tratta di un unico grande progetto, ma di diversi interventi cantierizzabili e realizzabili separatamente.
Il Comitato No Tunnel TAV intende perciò iniziare un confronto con i soggetti interessati a questo tema sulla proposta di “progetto alternativo” che sarebbe occasione di ricchezza per la città e creazione di nuovo lavoro vero: sindacati, confindustria, associazioni di artigiani, di piccole e medie imprese, il Prefetto, come rappresentante del governo nella città, ma soprattutto i lavoratori di Nodavia saranno invitati a discutere quelle proposte che la politica toscana ha voluto assurdamente ignorare (salvo prenderne alcune parole d'ordine per rivenderle mediaticamente:  metrotreno, tramtreno sono vecchie proposte dal Comitato).

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