Lasciamo che il pianeta si nutra da solo!
Segnaliamo
Infatti ancora oggi l'agricoltura contadina di piccola scala, condotta soprattutto da donne, nutre il 70% del mondo utilizzando solo il 30% delle risorse naturali come acqua, suolo e energie fossili, mantenendo la biodiversità, la fertilità dei suoli e i saperi antichi.
Per aderire all'iniziativa scrivere un post nell'evento facebook:
https://www.facebook.com/events/351497874975040/?pnref=story
Sabato 24 Gennaio 2015,
Piazza Tasso, Firenze
Giornata di mobilitazione e
critica sociale al modello imperante di sfruttamento del
territorio e del lavoro strettamente interconnesso con lo
sviluppo sbagliato e incontrollato della viabilità urbana, dei
parcheggi sotterranei, della stazione per l’alta velocità, degli
inceneritori... insomma Grandi Opere che puntualmente si
dimostrano utili solo per chi le ha concepite e realizzate.
A Milano, lo sfruttamento del
territorio assume anche una veste ideologica con il
modello proposto/imposto dall'EXPO 2015 per promuovere in modo
molto accattivante l’Agrobusiness delle Multinazionali e della GDO
(grande distribuzione organizzata), modello dove cemento, debito, lavoro precario e cibo
sempre e comunque a volontà sono i protagonisti.
Lo slogan di Expo 2015 è
infatti "...nutriamo il pianeta",
Noi
diciamo
Lasciamo che il pianeta
si nutra da solo!Infatti ancora oggi l'agricoltura contadina di piccola scala, condotta soprattutto da donne, nutre il 70% del mondo utilizzando solo il 30% delle risorse naturali come acqua, suolo e energie fossili, mantenendo la biodiversità, la fertilità dei suoli e i saperi antichi.
Mentre
l’agroindustria intossica la nostra terra, accaparrandosi il 70%
delle risorse per arricchire pochi e sovralimentare un quinto
della popolazione mondiale.
Expo 2015 è una Grande Opera, un
eufemismo per dire che è una Grande Speculazione concertata tra
potentati economici e ceto politico. In questo sistema, da una
parte il pubblico garantisce i finanziamenti, un quadro
normativo favorevole e addirittura rimborsa i mancati profitti
privati causati dal protrarsi (voluto per far lievitare i costi)
dei lavori; dall’altra il privato incamera gli utili
ritornandone parte ai complici politici sotto forma di tangenti.
È una speculazione commerciale che sfrutta la grande vetrina
espositiva per promuovere immagine, marchi, vendite; è una
speculazione edilizia e immobiliare che a fine Fiera vedrà
moltiplicato il valore dei terreni pubblici requisiti, di quelli
privati espropriati a prezzi stracciati, e anche di quelli di
proprietà di alcuni soci del consorzio concessionario acquistati
a prezzi sopravvalutati (un conflitto di interessi non poteva
mancare!); è una speculazione industriale perché può procedere
in deroga alle normative aumentando a dismisura i profitti dei
concessionari privati e perché vi sono collegate opere
(autostrade, vie d’acqua) la cui connessione con Expo è del
tutto pretestuosa; è una speculazione finanziaria che confisca
enormi ricchezze pubbliche dirottandole verso gli oligopoli
privati; ed è naturalmente una speculazione sul lavoro perché
viene legittimato l’ampio ricorso a quello precario e gratuito.
È il modello Grandi Opere, uno schema in funzione ovunque in Italia e attraverso il quale il capitale non si “limita” più a sfruttare la forza lavoro e a scaricare nell’ambiente le scorie dei suoi processi produttivi, ma utilizza direttamente il territorio come materia prima da manipolare per la propria valorizzazione. In questa prospettiva il territorio non costituisce più un insieme vitale di significati e di risorse economiche, culturali, sociali, ma solo l’input inerte in un processo di arricchimento privato. Per le comunità le conseguenze sono devastanti perché su di loro si scaricano tutti gli elevatissimi costi del sistema: quelli riguardanti l’ambiente, la salute, le relazioni sociali, le condizioni e le possibilità di vita, la cultura, il futuro.
L’intensità di tale depredazione di qualsiasi forma di ricchezza sociale ha ormai assunto l’aspetto di una bulimia compulsiva che lascerà tra breve priva di risorse la gran parte di una società le cui modalità di convivenza e di auto-riproduzione, del resto, non funzionano più da tempo. A meno che…
È il modello Grandi Opere, uno schema in funzione ovunque in Italia e attraverso il quale il capitale non si “limita” più a sfruttare la forza lavoro e a scaricare nell’ambiente le scorie dei suoi processi produttivi, ma utilizza direttamente il territorio come materia prima da manipolare per la propria valorizzazione. In questa prospettiva il territorio non costituisce più un insieme vitale di significati e di risorse economiche, culturali, sociali, ma solo l’input inerte in un processo di arricchimento privato. Per le comunità le conseguenze sono devastanti perché su di loro si scaricano tutti gli elevatissimi costi del sistema: quelli riguardanti l’ambiente, la salute, le relazioni sociali, le condizioni e le possibilità di vita, la cultura, il futuro.
L’intensità di tale depredazione di qualsiasi forma di ricchezza sociale ha ormai assunto l’aspetto di una bulimia compulsiva che lascerà tra breve priva di risorse la gran parte di una società le cui modalità di convivenza e di auto-riproduzione, del resto, non funzionano più da tempo. A meno che…
Giornata promossa da
Genuino Clandestino, Mondeggi Bene Comune
Per aderire all'iniziativa scrivere un post nell'evento facebook:
https://www.facebook.com/
Ore 11:00: Ritrovo in piazza Tasso
Incontro con la
rete contadina di Genuino Clandestino e le realtà fiorentine per
la difesa del territorio.
Laboratorio per
bambini: semina dei futuri ceci di Mondeggi
Ore 13:00: Pranzo condiviso
Portate il
vostro piatto, bicchiere, le posate e qualcosa da mangiare e
bere insieme.
Ore 15:00: Intervento teatrale del
Teatro contadino libertario
Musica
Adesioni
a oggi:
Comitato NO TUNNEL TAV di
Firenze, Stop TTIP Firenze, occupazione Via del Leone,
Collettivo di Agraria, Una Città in Comune.
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