Cittadini e associazioni scrivono a ministri per fermare lo scempio.
COMUNICATO STAMPA
Passante TAV di Firenze.
Cittadini e associazioni scrivono
a
ministri per fermare lo scempio.
Le associazioni ambientaliste
Italia
Nostra, Legambiente, la Rete dei Comitati in difesa del
Territorio e
le/i cittadine/i del Comitato No Tunnel TAV, davanti allo
scempio
economico ed ambientale in atto per i lavori nei cantieri
TAV di
Firenze, hanno scritto una lettera indirizzata ai ministeri
interessati, alla Corte dei Conti, alla procura della
Repubblica,
all'Autorità Nazionale Antimafia mettendo in rilievo le
maggiori
criticità presenti al momento.
Quella adesso la più rilevante
è
certamente l'aumento vertiginoso dei costi cui nessuno vuol
prestare
attenzione, ma che si sta trasformando in un sostanziale
furto di
enormi risorse pubbliche.
Naturalmente anche le
istituzioni
regionali e cittadine sono state messe a conoscenza della
missiva
perché non possono continuare a far finta che nulla stia
accadendo a
Firenze e in Toscana: forse siamo di fronte alla più grande
voragine
economica che interessa la regione e nessuno rivendica tali
risorse
per scopi di utilità collettiva.
Allegato il testo della lettera
in
oggetto.
Italia Nostra
Legambiente
Rete dei Comitati in Difesa del Territorio
Comitato No Tunnel TAV Firenze
Legambiente
Rete dei Comitati in Difesa del Territorio
Comitato No Tunnel TAV Firenze
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Al
Ministro
delle Infrastrutture
e dei Trasporti Graziano Delrio
Al
Ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan
Al
Ministro dell'Ambiente e
della Tutela del Territorio e del Mare
Gian
Luca Galletti
Al
Ministro dei Beni Culturali Dario
Franceschini
Al Presidente Consiglio
Superiore per
i Beni Culturali e Paesaggistici Giuliano Volpe
Al Presidente ANAC Raffaele
Cantone
Al Procuratore Generale della
Corte
dei Conti Martino Colella
P.C.
Alla Procura della Repubblica
di
Firenze
Al Sindaco del Comune di
Firenze Dario
Nardella
Al Presidente della Regione
Toscana
Enrico Rossi
All'Amministratore Delegato FS
Michele
Mario Elia
Oggetto: Passante TAV di
Firenze
I sottoscritti
Alberto Asor Rosa, quale
presidente
onorario della Rete dei Comitati in Difesa del Territorio;
Luigi Vittorio Cogliati Dezza,
quale
presidente di Legambiente ONLUS;
Marco Parini, quale presidente
di
Italia Nostra;
Tiziano Cardosi, quale
presidente
dell'associazione No Tunnel TAV di Firenze;
intendono portare alla
conoscenza di
codesti ministeri alcuni fatti, legati alla realizzazione
del
Passante TAV di Firenze, che riteniamo gravi e da sottoporre
a
controlli severi.
Ci riferiamo soprattutto alle
gravi
anomalie che si verificano sul fronte dei costi dell'opera
che stanno
raggiungendo livelli allarmanti e che riteniamo ormai fuori
controllo.
Abbiamo verificato che nel
bilancio
2013 della società Nodavia, incaricata di realizzare
l'opera,
risultano richieste di riserve tali da generare, se accolte,
un
aumento di cinque volte i costi preventivati.
In tale bilancio della società,
redatto alla metà del 2014, risulta dalla “Relazione sulla
gestione”:
-
Il valore delle opere realizzate al 31 dicembre 2014 era pari a € 209,179,654
-
di questi importi circa 90 milioni sono relativi alla realizzazione del “Lotto 1” o “scavalco di Castello” (infrastruttura già realizzata), per cui il valore delle opere relative al “Lotto 2” (il Passante vero e proprio, tunnel e stazione) sarebbe di circa 120 milioni di euro
-
nel paragrafo relativo alle “Riserve”, cioè ai maggiori costi dichiarati dal costruttore, si contabilizzano spese oltre il valore concordato dell'opera:
-
al 31 ottobre 2013 di € 421.384.866 (oltre 421 milioni)
-
al 30 aprile 2014 di € 528.184.977 (oltre 528 milioni)
-
-
in soli 6 mesi le riserve risultano perciò cresciute di oltre 100 milioni con cantieri molto rallentati
I motivi addotti dal
costruttore per
questo vertiginoso aumento dei costi sono rilevabili dal
documento
stesso di Nodavia, ma la cosa che riteniamo più rilevante
non sono
tanto i motivi stessi, quanto il fatto che il committente
(RFI, cioè
le Ferrovie dello Stato) non abbia imposto l'arresto dei
lavori che
non potevano proseguire per mancanza di autorizzazioni e per
il
sequestro di fresa e altri materiali da parte della
magistratura
fiorentina all'inizio del 2013.
Nel novembre 2014 abbiamo
denunciato
pubblicamente questa anomalia, ma il nostro allarme è caduto
nel
vuoto e nel silenzio assoluto della politica.
Alla fine
del
2014 si è avuta addirittura una accelerazione nei lavori
prevedendo
l'abbassamento del livello della stazione AV di 5 metri
con la
rimozione di circa 30.000 metri cubi di terre
che vengono peraltro trasportate con mezzi su gomma e
non con treni.
Per risolvere il problema che le terre provenienti dai
tunnel,
contaminate da additivi, non possono essere utilizzate
per ripristino
ambientale, come inizialmente previsto, da parte di RFI
e Condotte
s.p.a. è stata anche lasciata aperta l'ipotesi di
conferire in
discarica il totale delle terre di scavo (3 milioni di
metri cubi).
Questo comporterebbe un ulteriore enorme e vertiginoso
aumento dei
costi.
Fatte queste premesse ci
rivolgiamo a
codesti Ministeri in quanto i lavori del “Passante AV di
Firenze”
rientrano nelle vostre competenze, e chiediamo, come
cittadini
interessati al progetto e alle sue conseguenze, se non sia
il caso di
intervenire:
-
Da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per valutare la totale inutilità del Passante TAV per il servizio dei treni in quanto ad oggi passano già dal nodo fiorentino circa 190 treni AV senza avere rilevanti problemi; al contrario, anche se in Toscana il livello di qualità del materiale rotabile è tra i migliori, resta pur sempre insufficiente, mentre molte linee hanno necessità di potenziamento e velocizzazione. Risulta incomprensibile la destinazione di tante risorse al progetto di Passante mentre interventi infrastrutturali importanti stanno scontando gravi ritardi e mancanza di finanziamento (per es. Pontremolese, Tirrenica, Pistoia Viareggio, elettrificazione Empoli-Siena e Faentina). Le numerose e gravi difficoltà tecniche del progetto (che abbiamo nel corso del tempo evidenziato pubblicamente e su cui abbiamo sempre chiesto di confrontarci con i responsabili politici e tecnici dell'opera) renderanno i tempi di realizzazione lunghissimi.
-
Da parte del Ministero dell'Economia, che controlla al 100% le Ferrovie dello Stato Italiano, per verificare se dentro la società si gestiscano con la dovuta oculatezza le risorse erogate dal Ministero vigilando adeguatamente sull'andamento dei costi nei cantieri.
-
Da parte del Ministero dell'Ambiente perché finalmente risolva l'annoso problema delle terre di scavo e attesti definitivamente che, essendo esse secondo tutte le normative dei rifiuti, non potranno mai essere utilizzate per risanamento ambientale. Perché si prendano provvedimenti visto che manca l'autorizzazione paesaggistica di tutto il progetto e la VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale) per la stazione AV sotterranea (infatti l'unica VIA esistente riguardava una stazione collocata in altro sito e non su luogo dell'attuale stazione Foster): queste carenze trasformano i cantieri fiorentini in enormi abusi edilizi che il Comune di Firenze per ora non ha ritenuto di sanzionare. Per riconoscere che i monitoraggi ambientali delegati al “general contractor” e all'Osservatorio Ambientale si sono rivelati un totale fallimento, come stanno dimostrando in questi giorni interventi dell'ARPA Toscana.
-
Da parte del Ministero dei Beni Culturali perché intervenga sull'assenza di autorizzazione paesaggistica e riconosca i rischi enormi che corre il patrimonio immobiliare e culturale di Firenze, in particolare importanti monumenti come la Fortezza da Basso, la Porta San Gallo, l'arco dei Lorena e il laboratorio di restauro dell'Opificio delle Pietre Dure (il delicato e sofisticato sistema di climatizzazione sarebbe stravolto dall'impatto sulla falda dei tunnel se mai venissero costruiti).
-
Da parte del presidente dell'ANAC perché verifichi gli abnormi aumenti dei costi che stanno verificandosi anche dopo il subentro di Condotte s.p.a. a Coopsette nel contraente generale Nodavia: essi fanno supporre, ad ogni cittadino di buon senso, che siamo in presenza di gravissimi fatti di corruzione ancora non riconosciuti. Ci auguriamo che, su questo fronte, anche la Procura di Firenze continui l'ottimo lavoro fin qui svolto.
Come associazioni e come
cittadini non
possiamo che chiedere l'abbandono di questo progetto; i
rischi delle
penali sarebbero davvero modesti in confronto al disastro
economico
che si profila dell'entità di vari miliardi. Secondo le
parole
dell'assessore regionale Ceccarelli le penali ammonterebbero
al 10%
del lavoro non eseguito sulla base della gara d'appalto,
cioè a
circa 50 milioni di euro; ci sarebbe comunque da valutare se
non
ricorrano i termini per chiedere alle società costruttrici e
ai
responsabili delle FSI di risarcire l'erario per i danni
provocati
finora.
Come associazioni, assieme
all'Università di Firenze, abbiamo disegnato uno scenario
dei
trasporti pubblici nell'area fiorentina che faccia della
rete
ferroviaria esistente la spina dorsale di un efficiente
trasporto
pubblico su ferro; è stato previsto anche di razionalizzare
il
sistema di stazioni e di dedicare una coppia di binari di
superficie
ai treni AV in modo che le interferenze con il servizio
universale
siano ridotte. Destinare le risorse economiche attualmente
impegnate
nel sottopasso a questi progetti di superficie creerebbe
molti posti
di lavoro, risolverebbe molti problemi trasportistici e
avrebbe tempi
di realizzazione modesti.
Certi di un vostro
interessamento
restiamo a vostra disposizione e porgiamo distinti saluti.
A nome delle associazioni
rappresentate
Alberto Asor Rosa
Luigi Vittorio Cogliati DezzaMarco Parini
Tiziano Cardosi

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