COMUNICATO STAMPA 2

Firenze, 2 marzo 2016

TAV: il commissario non è una soluzione, ma una complicazione poco democratica.


Il Comitato No Tunnel TAV è stupito dalle dichiarazioni dai segretari toscani della CISL e FIT-CISL, Ciro Recce e Stefano Boni, con le quali invocano addirittura un “commissario straordinario” per portare a termine i lavori del Passante AV di Firenze.
Questa richiesta sottintende che i problemi per portare a termine i lavori infrastrutturali in Italia derivino da intralci burocratici, dai “lacci e lacciuoli” che incontrerebbero le imprese italiane sul loro percorso di costruttori.
Evidentemente i segretari della CISL sono distratti, altrimenti saprebbero che i problemi del sottoattraversamento di Firenze non vengono da vincoli esistenti, ma da una pessima progettazione. Se le terre di scavo si potranno mai portare a riempire l'ex miniera di Santa Barbara sarà perché la normativa è stata cambiata e resa molto più corriva dagli ultimi governi. Se l'autorizzazione paesaggistica manca, se il Comune stesso ha impiegato quasi due anni, invece dei 40 giorni previsti, per concederla, non dipende dalla burocrazia, ma dalle incongruenze progettuali.
Ci si dimentica anche delle inchieste che la magistratura fiorentina ha avviato svelando il “sistema corruttivo” che consente illegalità inimmaginabili in un paese civile; ci si dimentica che la fresa che era stata montata era GUASTA prima di esser messa in moto, che i conci erano inadeguati, che terre inquinate sono state sversate in Mugello, che le mitigazioni per ridurre l'effetto sulla falda non funzionano…
Forse alla CISL non è giunta notizia dell'audizione del Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone in Regione Toscana pochi giorni fa, dove ha detto: il Passante TAV di Firenze è un “problema tutto italiano, tipico del nostro Paese e del nostro sistema di appalti pubblici. Un caso emblematico che non ci fa onore”.
La CISL dimentica che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale il “commissario” per la realizzazione della Napoli Bari previsto dallo Sblocca Italia.
Ma la cosa che più meraviglia nelle dichiarazioni di un sindacato è la mancanza di riflessione sul tema lavoro: che le infrastrutture creino posti di lavoro era vero nel secolo passato. Oggi le grandi imprese preferiscono opere a basso impatto lavorativo, alto impiego di meccanizzazione con alti profitti per le imprese. Con i soldi gettati nelle grandi opere inutili italiane si sarebbero potuti creare molti più posti di lavoro finanziando progetti più contenuti, necessari alle comunità, capaci di mettere in moto meccanismi virtuosi di redistribuzione della ricchezza.

Comitato No Tunnel TAV Firenze

Commenti