I benefici della manutenzione e i costi delle opere inutili
Il crollo del
controsoffitto della pensilina della stazione di Santa Maria Novella
è lo specchio di Firenze e di tutto il paese.
Dopo gli inni di
gioia per un malinteso risultato dell’analisi costi benefici sul
sottoattraversamento TAV la realtà torna spietata a farsi sentire,
mettendo ancora in evidenza che questo paese ha un enorme bisogno di
cura e manutenzione. Il crollo del soffitto della pensilina è la
conseguenza di una gestione delle infrastrutture che guarda solo alla
costruzione (molto redditizia) dimenticando il restauro (che non
interessa alle grandi imprese, ma che darebbe molti posti di lavoro).
Anche le strida del
Sindaco contro le FS appaiono ridicole, visto che fino a ieri ha solo
chiesto l’apertura di cantieri.
È anche patetico il
sollievo alla notizia che l’analisi costi benefici condotta per il
MIT sia “positiva”, dopo che si sono sparate tutte le bordate
possibili contro verifiche di altre opere che sono totalmente
negative. Truccare le carte pare lecito quando la posta in gioco è
plurimiliardaria.
In realtà l’ACB
(analisi costi benefici) del TAV fiorentino è “paradossalmente
positiva” perché nel conto totale del finanziamento (circa 1,6
miliardi di cui quasi 800 spesi) ci sono opere che con i tunnel e la
stazione ai Macelli hanno poco o nulla a che fare.
Come ci ha detto
l’ingegner Beria (coordinatore dell’ACB) il giudizio è meno
negativo perché si sono spesi già molti soldi e si sono realizzate
alcune opere diverse dal sottoattraversamento vero e proprio, ma
l’analisi è su tutto l’investimento previsto, non su stazione e
tunnel.
Che si sia
realizzato lo “scavalco”, le sottostazioni oltre altre opere
legate alla tranvia, che si sia messo in sicurezza il torrente
Mugnone, che si siano dati soldi al Comune per asfaltare le strade
non ha nulla a che vedere con la realizzazione del
sottoattraversamento. Questo è stato realizzato al 25% circa e non
si deve dimenticare che NON È STATO SCAVATO NEMMENO UN CENTIMETRO
DEI DUE TUNNEL PREVISTI.
In attesa di poter
valutare il documento dell’ACB, alcune indiscrezioni di stampa che
riportano trionfali benefici dei tunnel sono a dir poco ridicole: per
esempio che una stazione passante come quella prevista ai Macelli
porti un risparmio di tempo di 5 minuti rispetto ad una stazione di
testa è risaputo, ma lo stesso vantaggio di tempo si avrebbe
utilizzando una stazione come Campo Marte o Statuto o Rifredi, tutte
passanti. Ma poi, le FS non avevano detto che i viaggiatori
preferiscono andare vicino al centro storico, a Santa Maria Novella?
È incredibile anche
l’atteggiamento dei sindaci, in particolare Nardella e Leonardo
Degl’Innocanti (Cavriglia), che invocano lo scavo dei tunnel per
avere soldi come compensazioni; questo è un chiaro segno del degrado
culturale e politico che ormai attanaglia le menti di troppi nostri
politici; se a Cavriglia è necessaria una nuova strada la si faccia!
Che bisogno c’è di sventrare Firenze per ammodernare la viabilità
in una cittadina del Valdarno? Se a Cavriglia hanno bisogno di terra
per riempire le buche della ex miniera, perché non ci si portano
quelle prodotte dalla realizzazione della terza corsia
dell’autostrada, invece che riversarle nella valle dell’Isone?
Il Comitato rimane
comunque basito di fronte alla voluta cecità di tanta politica che
dimentica artatamente i problemi tecnici enormi che ci sono in
quest’opera e tutto il marcio emergente nel processo che si sta
tenendo in questo periodo sui reati commessi nel corso dei lavori al
sottoattraversamento.
Comitato No Tunnel
TAV Firenze
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