Riparte il carrozzone del progetto TAV? Restano tutte le solite criticità, in particolare la mancanza di VIA sul progetto di stazione Foster

 Su la Repubblica di ieri 23 novembre sono apparsi alle pagine 21 e 25 due piccoli riquadri con degli avvisi di gara che riguardano il Passante AV, il cosiddetto sottoattraversamento TAV.
Nel secondo si informa che è stata aggiudicata la procedura ristretta da sistema di qualificazione RFI n. S0010 per il servizio di “Supporto alla revisione e all’aggiornamento/adeguamento degli elaborati del Progetto Esecutivo della nuova Stazione AV Belfiore di Firenze”.
Cercando di orientarsi in una terminologia esoterica che sembra studiata per tener lontani i curiosi, si intuiscono comunque alcune cose:

  • Che ancora il progetto esecutivo dell’opera non è pronto nonostante tutti gli editti e gli annunci di Nardella e Giani.
  • La stazione progettata da Norman Foster viene chiamata “Stazione AV Belfiore”. Il Comitato ricorda che la dizione “Stazione Belfiore” è riferita al progetto redatto da Zevi e poi abbandonato per opposizione della Soprintendenza; quel progetto non esiste più, è morto, quello che si è malamente iniziato nell’area dei Macelli è altro. Il Comitato si chiede il perché di questa dizione obsoleta e ipotizza che questo sia dovuto al fatto che il progetto di Foster NON È STATO ASSOGGETTATO A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE. La cosa non è certo nuova, ma viene da pensare che questa dizione antiquaria e sbagliata sia dovuta ad un goffo tentativo di nascondere una lacuna tanto grave, un colossale abuso edilizio nel cuore della città.

Il Comitato No Tunnel TAV fa notare che, a parte gli annunci che si ripetono da anni sulla prossima ripartenza dei lavori, non esistono informazioni su ciò che si vuol davvero realizzare: verrà ripreso il progetto originario? O si provvederà a trasformare quella stazione ferroviaria in una stazione di bus? Gli impatti urbanistici e ambientali della rivoluzione provocata nella mobilità fiorentina sono stati studiati? I treni AV andranno nella nuova stazione o resteranno a Santa Maria Novella come avevano annunciato le FS?


A distanza di 25 anni dall’inizio della vicenda TAV quel che si può dire con certezza è che riparte il finanziamento di studi di progettazione e imprese di costruzioni; forse questi si stanno rateizzando per i prossimi 25 anni il tesoretto ancora non incassato dopo gli 800 milioni già evaporati?
Ancora la politica toscana non è capace di rendersi conto che andare avanti così è un errore e che invece, in pochissimi anni, con risorse molto contenute, si potrebbero aggiungere binari in superficie per potenziare il trasporto regionale e dare finalmente il via ad un servizio di treni suburbani e metropolitani.

Comitato No Tunnel TAV Firenze

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