TAV a Firenze, ancora si invoca fare presto? Si recita lo stesso copione da 25 anni
Il Comitato No Tunnel TAV legge con fiacca rassegnazione le
dichiarazioni di Nardella e Giani sul Passante TAV in cui si invita a
“fare presto”. Una frase che riecheggia da almeno 25 anni nei corridoi,
nei comunicati e nelle frasi dei politici toscani che hanno voluto e
vogliono questo progetto così sbagliato e fasullo.
“Fare presto” lo
diceva l’allora sindaco Primicerio quando ingoiò il rospo di questo
progetto faraonico e inutile; hanno continuato il sindaco Leonardo
Domenici, i presidenti della Regione Claudio Martini ed Enrico Rossi
seguiti oggi nella stessa litania da Eugenio Giani e Dario Nardella. Il
coro ebbe interessanti eco nell’allora ministro dell’ambiente Altero
Matteoli che rassicurò tutti con la famosa frase “faremo presto e bene”.
Poi vennero le inchieste della magistratura a dirci che “presto e bene”
si erano inserite nei lavori camorra e ‘ndrangheta, che il “far bene”
era farlocco come la fresa taroccata montata a Campo di Marte mentre i
marioli dettavano legge dai cantieri ai ministeri…
Una storia lunga,
purtroppo dimenticata da molti, ma non dal gruppo del Comitato che
ricorda ancora, per l’ennesima volta, che si potrebbe risistemare e
potenziare il nodo fiorentino in pochi anni, con poca spesa, più
razionalmente, senza pericoli per falda e edifici.
Assistiamo ora
all’ennesimo pellegrinaggio della politica toscana a Roma, nei ministeri
che contano, a recitare lo stesso copione di fare “presto e bene”
un’opera di cui nessuno sente il bisogno… Nessuno pare ricordare il
vecchio adagio “presto e bene non vanno insieme”.
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