Tunnel TAV fiorentino, illudendosi ancora di fare presto… (la trivella di Nardella dorme ancora)

 

Il Comitato No Tunnel TAV vede che, dopo mesi di pudico silenzio, si parla di nuovo del progetto più disgraziato che abbia interessato la città. Se ne parla però solo con le solite stanche argomentazioni che vengono ripetute da troppi anni: i tunnel sono fondamentali per “liberare i binari di superficie” in favore del trasporto regionale. Ancora dal 2006 il Comitato aspetta una risposta alla domanda posta alle amministrazioni: “perché non si potenzia la rete di superficie con tempi molto più rapidi, minori costi, risultati migliori e senza pericoli per la città?”


Anche le ultime dichiarazioni dell’ingegner Giacomo Parenti al convegno dell’ANCI confermano la solita posizione e si pensa all’avvio dello scavo delle gallerie a settembre.

Il Comitato pone alcuni dubbi cui non si vuol mai rispondere:

  • Lo scavo delle gallerie prevede il consolidamento dei bastioni della Fortezza da Basso e di alcuni edifici nei pressi del Ponte al Pino; questi consolidamenti sono lavori piuttosto complessi (e potenzialmente pericolosi come hanno dimostrato a Bologna) che dovrebbero durare 5 o 6 mesi. Al momento di questi cantieri non c’è traccia. Davvero ancora si pensa di avviare la fresa a settembre? O si è deciso di partire con i lavori senza fare i consolidamenti previsti?

  • Consolidamento del suolo e soprattutto scavo delle gallerie presentano pericoli che il Comitato ha già ampiamente illustrato; a conferma di questo ci sono le dichiarazioni del geologo Riccardo Caniparoli, Consigliere Direttivo Nazionale Italia Nostra che opera soprattutto a Napoli:Ho letto che consolideranno le fondazioni dei Bastioni della Fortezza da Basso con iniezioni di malta cementizia; ma lo sanno che i terreni sono limi e argille sature, in falda idrica? Lo sanno che la malta cementizia è incompatibile granulometricamente con le argille e i limi specialmente se di tipo filloespandibili? Non è scientificamente provato che la talpa con le sue vibrazioni durante l'avanzamento non provocherà fenomeni di liquefazione nelle sabbie e di tissotropia nelle argille? Come reagiranno le opere al contorno e in corrispondenza delle gallerie e della stazione interrata Foster in caso di sisma? E' stata studiata quale sarà la modifica della propagazione delle onde sismiche prima dell'opera e dopo la realizzazione lungo tutta la proiezione in superficie? Quale sarà l'effetto che produrrà sul patrimonio Storico, Artistico e Architettonico della Città? Chi garantirà che non sarà danneggiato in fase di costruzione e di esercizio l'immenso ed inestimabile Patrimonio dell'Umanità? A Napoli, per realizzare con la medesima tipologia di scavo, una linea metropolitana, è crollato un edificio storico; è stato danneggiato il Teatro San Carlo; è crollato parte del cimitero monumentale di Poggioreale; è stata distrutta la Villa Comunale. Si dovrebbe vietare per legge di scavare nel sottosuolo delle "Città d'Arte" con le talpe. Strumenti di grande impatto sulla dinamica degli equilibri ambientali anche perché il loro avanzamento è "cieco". Il bilancio tra rischi di danni al patrimonio, nel breve, medio e lungo termine, è negativo e il rapporto tra "rischi- benefici" non giustifica la realizzazione dell'opera.”

  • Il Passante AV di Firenze rientra tra le opere previste con la legge Obiettivo e, anche se la legge è abrogata, le norme restano in vigore per queste opere; un requisito della legge è che ci sia un general contractor, cioè che i lavori siano affidati con gara ad una impresa idonea per mezzi e dimensioni a realizzarli. Per il Passante non esiste più il general contractor dopo il fallimento dei precedenti (Coopsette e Condotte) e si è affidata la realizzazione ad una semplice s.r.l. che non potrebbe nemmeno garantire eventuali risarcimenti per i danni procurati. Infrafer, la società creata ad hoc, potrebbe al massimo fare manutenzione dei cantieri a meno che non si modifichi il quadro normativo esistente o non si accetti un cantiere illegale.

Il Comitato ricorda come, fin dall’inizio, quest’opera sia stata imposta alla città quando ancora non esisteva un progetto e si sia sempre ricorso alla tecnica dell’ORMAI: “ormai” i lavori sono iniziati, “ormai” abbiamo speso già soldi... Una tecnica usata e abusata in tutta Italia che ha portato il nostro paese al record di opere incompiute. Ci si continua ad illudere e illudere gli abitanti che questa opera risolva i problemi di mobilità, cosa assolutamente fantasiosa, mentre si dimenticano tutti i pericoli che lo scavo rappresenterebbe in città.

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