Passante TAV a Firenze; ricomincia la greppia per i cementificatori. I costi raddoppiano!

 

Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze legge con sgomento il vorticoso aumento dei costi per la realizzazione del Passante TAV, assolutamente non giustificato dall’aumento dei materiali e dell’energia. Stando alle stesse dichiarazioni di Ferrovie e costruttori questo dovrebbe essere del 30% circa, ma stiamo assistendo a più di un raddoppio dei costi.

Oggi i sostenitori dell’opera, Giani e Nardella in prima fila, festeggiano l’aggiudicazione dell’appalto, ma paiono dimenticare l’esoso aumento di costi dell’opera. Finora hanno giocato sull’importo complessivo del Lotto 2 dell’opera (tunnel e stazione) che era di circa 800 milioni; in questo caso l’aumento sarebbe di un misero 25%, addirittura sotto il livello degli aumenti dei costi dei materiali edili.

Ma il calcolo è scorretto e dimentica che una parte del Lotto 2 è già realizzata; non molto, ma gli ultimi dati pubblici cui il Comitato ha avuto accesso vedevano che il valore di ciò che è stato realizzato era, alla fine del 2016, circa 275 milioni di euro. In seguito i lavori sono stati portati un po’ avanti nel cantiere ai Macelli e si potrebbe realisticamente ipotizzare che il valore sia arrivato a circa 300 milioni; in questo caso il valore di ciò che resterebbe da costruire sarebbe di (800 – 300 milioni =) 500 milioni di euro.

L’appalto se lo è aggiudicato il consorzio Pizzarotti-Saipem per oltre un miliardo di euro; questo significa che l’aumento dei costi è di oltre il 100%, più che raddoppiato.

Cosa ci sia da festeggiare da parte di Giani, Nardella e Ferrovie non è dato capire; l’unico che potrebbe farlo è Pizzarotti-Saipem che si ritrova con un generosissimo regalo fatto a spese dei contribuenti.

I motivi di tanta gioia negli amministratori locali e delle FSI inducono pensieri poco positivi nei loro confronti da parte della cittadinanza; la memoria degli scandali legati a questo progetto emersi quasi 10 anni fa si confonde coi fatti – adesso pudicamente taciuti - come quelli legati alla recente inchiesta sul keu a San Romano che vede coinvolti, direttamente o indirettamente, anche esponenti della maggioranza in Regione Toscana, o quella sulle tranvie fiorentine dove Gest e Tram SpA pare frodassero il Comune.

Raffaele Cantone, allora presidente ANAC, disse che la vicenda TAV fiorentina non faceva onore all’Italia; anche questa non passerà alla storia come un vanto per Firenze.

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