Ricordando Alberto Asor Rosa

Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze ricorda con commozione, affetto e gratitudine la figura di Alberto Asor Rosa.
Commozione perché la notizia ci ha colti impreparati, ha interrotto un rapporto fatto di stima e di riconoscenza.
Affetto perché non possiamo dimenticare la partecipazione di Asor Rosa alla lotta contro le opere inutili e sbagliate e il rapporto umano che ne è nato.
Gratitudine certamente! Non è possibile dimenticare l’impegno con cui ha sostenuto le iniziative dei vari gruppi in Toscana e in particolare quelle del nostro Comitato, partecipando e presiedendo convegni, assemblee; coinvolgendo altre autorevoli figure a sostegno delle ragioni del no ai tunnel e del sì allo sviluppo del trasporto pubblico, facendo conoscere l’assurdità di un progetto sbagliato.
Gratitudine anche per le riflessioni nate negli incontri e nelle discussioni in cui nacque, dalle lotte in difesa dei territori, la felice denominazione di “neoambientalismo”; per quell’attenzione alla difesa dell’ambiente che non può essere scollegata da quella del paesaggio come inteso nell’articolo 9 della Costituzione; per il collocare l’essere umano dentro quella natura da cui non può essere disgiunto, come vorrebbero fare sia vecchie concezioni antropocentriche, sia quella che lo vede come un semplice parassita. Per l’aver posto in chiaro che la difesa dell’ambiente non può essere disgiunta dalla difesa dei diritti sociali, che natura e umanità si possono salvare solo assieme, che un ambientalismo che confida solo negli aspetti tecnici non risolverà i problemi poiché sarà sempre ostaggio di interessi speculativi che oggi stanno sostenendo la pseudo-riconversione ecologica cui stiamo assistendo.
Gratitudine soprattutto per aver sempre posto l’accento sulla concretezza delle lotte e delle proposte venute “dal basso”, cioè da quella umanità che vive nei e dei territori, ma che è esclusa dalla catena delle decisioni, ormai ostaggio di élite oligarchiche assuefatte alla gestione del loro potere.
Asor Rosa ci ha chiarito che quel “dal basso”, incarnato dalla miriade di gruppi sorti attorno a singole vertenze, è quella umanità parte integrale della natura e del paesaggio che si vuol difendere.
Gratitudine perché questo dare spazio alle proposte che vengono “dal basso” ci ricorda che l’ambiente si difende solo rilanciando una vera e concreta democrazia, un sistema in cui la voce di tutte e tutti sia capace di portare speranza.
Il Comitato intende ricordare quella che forse è stato il maggior risultato di quella Rete, nata nel 2008 dopo la denuncia di Asor Rosa di una ennesima speculazione in Val d’Orcia: la legge urbanistica promossa dall’allora assessora Anna Marson - osteggiata fin dall’inizio da interessi predatori - che ha tentato di porre un freno al suicida consumo di suolo e di risorse pubbliche. Forse è stata una vittoria parziale e temporanea, vedendo come si sta già tentando di smantellarla pezzo per pezzo per consentire la solita orgia speculativa, ma il segno che un altro modo di esistere è possibile; un segno di speranza in questo presente da incubo.
Grazie Alberto per esserci ancora vicino

Comitato No Tunnel TAV



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